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Audio "Lettera aperta al mio compagno ed a qualsiasi uomo"

sabato 30 marzo 2019

Lettera aperta al mio compagno (ed a qualsiasi uomo).

#sonolavoce

Ciao,
sono qui a scriverti perché vorrei farti capire quanto tu sia stato fortunato ad essere nato così, maschio.
Vorrei tu capissi la fortuna di essere nato uomo in una società misogina.
In una società dove io, donna, mi devo vergognare della mia natura, mi devo vergognare di avere le mestruazioni, mi devo vergognare di ammettere che mi piaccia il sesso (le scene di cunnilingus sono più censurate delle scene di stupro).
Dove io donna sono discriminata anche sul campo lavorativo. La differenza salariale tra uomo e donna è all'incirca del 17,5% negli stati europei, per non citare i molteplici episodi di donne che al rientro dalla maternità si sono ritrovate disoccupate anche grazie alla pratica delle "dimissioni in bianco".
Non stupirti, poiché, in Italia, il delitto d'onore e il matrimonio riparatore sono stati abrogati nel 1981. Il che significa che ad oggi molto probabilmente ci sono delle donne che sono ancora sposate con il proprio stupratore.
Questa pressappoco è la situazione odierna nazionale.
Ma nel mondo? Quale sarebbe la nostra condizione?
Se io fossi nata in qualche parte della Somalia o del Sudan? Sai cosa sarebbe successo?
Che in questo istante molto probabilmente sarei la moglie di un uomo che non amo, il quale la prima notte di nozze con un coltello mi avrebbe riaperto una ferita inflittami quando avevo 5 anni.
Si caro mio, perché se io fossi nata in queste parti del mondo, molto probabilmente da bambina, mi avrebbero portato in un luogo appartato e delle mani esperte e sporche di orrori e sofferenze, con una lametta usata su altre bambine mi avrebbero tagliato clitoride, piccole e grandi  labbra, per poi cucirmi il tutto con delle spighe, senza anestesia, tra atroci dolori e mi avrebbero legato le gambe e lasciata lì fino a quando non si sarebbe formata una cicatrice con solo un minuscolo foro per urine e mestruazioni, da lacerare nel letto nuziale. Ed i resti della mia femminilità li avrebbe mangiati qualche animale, condannandomi non solo a non poter aver piacere durante un rapporto sessuale, ma a malattie croniche, mestruazioni dolorose, parti pericolosi e varie cuciture rifatte ogni volta che avrei dato alla luce un bambino.. Se fossi sopravvissuta fino a quel momento, ovvio.
Le cose per fortuna in quei luoghi stanno iniziando a cambiare, ma essendo io nata nel '95 sarei una delle tante donne infibulate, e indietro non si torna.

E tu da uomo, vivresti la tua vita tranquillamente.

E se fossi nata in Nepal? Lo sai che in alcuni villaggi nonostante sia proibito, le donne vengono allontanate dalla comunità e chiuse in piccoli tuguri nei giorni in cui hanno le mestruazioni? Il tutto senza possibilità di cambiarsi, lavarsi, avere accesso all'acqua potabile. E con il pericolo di morire in ogni istante, come successo a tante adolescenti.

E tu da uomo, vivresti la tua vita tranquillamente.

Quanto sei stato fortunato ad essere uomo a prescindere dalla nazione? Ma immaginati me, con un destino diverso, non avrei avuto la stessa buona sorte.

Perché se tu fossi nato in Arabia Saudita potresti fare la vita che fai adesso, mentre io senza un uomo, il mio tutore, non potrei uscire, non potrei lasciare il Paese senza il suo permesso e lavorare. Da pochi anni potrei votare (dal 2011) e guidare . Ma sarei comunque di proprietà di un uomo e mi sarebbe negato il diritto di uscire di casa senza il Niqab, anche qualora la temperatura raggiungesse i 50° e i miei capelli non conoscerebbero mai la brezza del vento o i raggi di sole. Vivrei in uno Stato dove in tribunale la mia testimonianza varrebbe la metà della tua,  se tu avessi il sospetto di un mio tradimento, come da legge mi avresti scavato una buca,  mi avresti buttata dentro, ricoperto la fossa e lasciandomi libera solo la testa mi avresti uccisa a sassate in volto.

E tu da uomo, vivresti la tua vita tranquillamente.

In Nigeria, Chad, Benin, Sudafrica mi avrebbero stirato i seni, con pietre e bastoni roventi, per farmi essere meno attraente a te uomo,

che vivresti la tua vita tranquillamente.


E se fossimo in guerra? Sai cosa fanno alle bambine, ragazze e donne? Sai cosa mi avrebbero fatto?Mi avrebbero rapita, stuprata più e più volte, usata come giochino sessuale, schiavizzata ed ancora stuprata e stuprata di nuovo, per poi magari vendermi a qualcuno che mi avrebbe riservato la stessa sorte.

E se fossimo in una potenza mondiale come il  Giappone per esempio? Dove lo stupro e la sottomissione femminile vanno di gran moda? In una scuola facoltosa mi avrebbero insegnato come servire il marito, ad assumere atteggiamenti da ragazzina, annullando quindi il mio essere donna perché da quelle parti agli uomini eccita così. E andando in treno molto probabilmente qualcuno avrebbe strusciato il suo pene sopra di me, e io frutto dei retaggi culturali, avrei fatto male a ribellarmi. 

E nella politica? Quante volte quando si critica un politico uomo o donna, e con quest’ ultima si usano sempre insulti più pesanti scendendo sempre nella sfera sessuale,  augurandole anche di essere stuprata? 
Giusto a scopo informativo, il maschile di stronzo è stronza, non troia.

E sai invece la mia vita? Io a differenza tua non posso permettermi il lusso di uscire di casa la notte senza preoccupazioni o di prendere l’ultimo treno disponibile senza abbassare la soglia di attenzione. E siamo in Italia, nel 2019.  Ogni volta che esco devo stare attenta, avere 1000 occhi. Anche il pomeriggio, a testimonianza un episodio di alcuni mesi fa. Un pomeriggio mi recai da sola al centro commerciale di Marghera (VE), stavo camminando per i fatti miei quando due deficienti mi hanno iniziato a seguire in ogni negozio per poi proseguire il loro divertimento con me in autobus. Fortunatamente erano solo due cretini che più di darmi fastidio e pedinarmi non hanno fatto, ma se le loro intenzioni fossero state molto più serie e pericolose?

Cosa mi sarebbe potuto succedere?

E se tu ti fossi trovato a San Giorgio a Cremano (NA) in stazione non ti sarebbe successo niente, ma invece lì si è trovata una ragazza ed è stata violentata, e nonostante le riprese delle telecamere che hanno registrato l’orrore, gli stupratori uno ad uno sono stati scarcerati.
E tu uomo, vivi la tua vita tranquillamente.

Perché viviamo in una società che insegna alle donne a difendersi dallo stupro, invece di insegnare gli uomini a non stuprare le donne” 

Benvenuti nel 2019.

Angela De Luca




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4 commenti:

  1. In piedi Signori davanti a una DonnaPer tutte le violenze consumate su di lei
    per tutte le umiliazioni che ha subito
    per il suo corpo che avete sfruttato
    per la sua intelligenza che avete calpestato
    per l’ignoranza in cui l’avete lasciata
    per la libertà che le avete negato
    per la bocca che le avete tappato
    per le ali che le avete tagliato
    per tutto questo
    in piedi, Signori, davanti a una Donna.

    E non bastasse questo
    inchinatevi ogni volta
    che vi guarda l’anima
    perché Lei la sa vedere
    perché Lei sa farla cantare.

    In piedi, Signori,
    ogni volta che vi accarezza una mano
    ogni volta che vi asciuga le lacrime
    come foste i suoi figli
    e quando vi aspetta
    anche se Lei vorrebbe correre.

    In piedi, sempre in piedi, miei Signori
    quando entra nella stanza
    e suona l’amore
    e quando vi nasconde il dolore
    e la solitudine
    e il bisogno terribile di essere amata.
    Non provate ad allungare la vostra mano
    per aiutarla
    quando Lei crolla
    sotto il peso del mondo.
    Non ha bisogno
    della vostra compassione.
    Ha bisogno che voi
    vi sediate in terra vicino a Lei
    e che aspettiate
    che il cuore calmi il battito,
    che la paura scompaia,
    che tutto il mondo riprenda a girare
    tranquillo
    e sarà sempre Lei ad alzarsi per prima
    e a darvi la mano per tirarvi sù
    in modo da avvicinarvi al cielo
    in quel cielo alto dove la sua anima vive
    e da dove, Signori,
    non la strapperete mai.

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  2. In piedi, per tutto ciò che continua a sopportare.

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  3. Brava Angela.. Quello che hai scritto e tristemente vero è tu sei riuscita a comunicarlo in maniera eccellente

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