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Audio "Lettera aperta al mio compagno ed a qualsiasi uomo"

mercoledì 19 maggio 2021

Un papà di Gaza ed il suo unico figlio sopravvissuto.

#sonolavoce

Cari lettori e care lettrici, vi condivido questo video che racconta uno dei tanti drammi di questa guerra  fra Israele e la Palestina.

Vedrete due sopravvisuti ad un bombardamento aereo da parte di Israele: un bimbo di 5 mesi con il corpo tumefatto ed il suo papà, che in un bombardamento aereo hanno perso tutto... soli al mondo e senza casa, Mohammad al- Hadidi ha perso insieme alla moglie quattro dei suoi cinque figli. 

Quanta amarezza.

 




Angela De Luca

martedì 4 maggio 2021

Daniela Molinari malata di cancro ha combattuto per il diritto alle cure, il diritto alla salute dei figli abbandonati non esiste.

#sonolavoce
 


Buongiorno care lettrici e cari lettori.

Il 23 marzo del 1973 a Como una donna decide di partorire in anomimato, dando alla luce una neonata che verrà poi adottata.                                                                                                                                                              Questa bambina, Daniela Molinari, 47 anni dopo scopre di avere un tumore. La cura è difficile, ed i medici le propongono una terapia sperimentale per provare a salvarla. Il trattamento si basa sulla ricostruzione della mappa genetica attraverso il prelievo di sangue di uno dei due genitori biologici. Iniziano quindi numerosi appelli e ricerche attraverso i mass media, per chiedere alla donna che l'ha partorita di farsi viva attraverso le autorità competenti. L'invito rimane senza risposta e Daniea si rivolge dunque al Tribunale per i minorenni di competenza e la genitrice viene rintracciata e convocata per un colloquio spiegandole la situazione: è necessario un suo prelievo di sangue per salvare la vita di quella figlia data in adozione malata di cancro. La donna però si rifiuta più volte, nonostante le venga assolutamente garantita la sua privacy.                                                                                                      Per Daniela il triste destino sembra segnato, le due figlie di 9 e 23 anni rimarranno orfane ed il bimbo di quest'ultima senza nonna.                                                                                                                          Poi il colpo di scena, grazie alla mediazione del Tribunale dopo diversi colloqui la madre ha acconsentito al prelievo, si torna a sperare.

Ma sapete qual è la triste realtà? Che il diritto alla vita di una donna malata di cancro in cerca di una cura è secondario rispetto a chi, ha deciso più di 40 anni fa di voler rimanere senza nome, la tutela alla privacy è più importante della vita e della salute in generale. Ai figli di parti in anonimo non viene fatto sapere nulla riguardo alle malattie ereditarie che potrebbero avere loro e la loro prole, l'anamnesi medica rimane sempre con qualcosa in bianco, sperando ogni volta che l'assenza di informazioni non pregiudichi la buona uscita dell'esame. Per quanto il cammino della madre biologica è pieno di dolore, per quanto il concepimento di Daniela è avvenuto con una violenza ai danni di una ragazzina, la legge non dovrebbe mai permettere ad un essere umano di elemosinare il diritto a vivere. A volte le madri biolgiche non si rendono conto di non essere le uniche vittime e per quanto il diritto all'anonimato è sacrosanto, SEMPRE, lo Stato dovrebbe far avere le informazioni mediche ai nati dati in adozione, senza aspettare minimo 25 anni e solo con l'assenso della madre biologica.

In bocca al lupo Daniela.

 




Angela De Luca.