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lunedì 18 maggio 2020

Madri Afghane

#sonolavoce


Immaginatevi di vivere così: in uno Stato dove non siete mai state istruite perchè bambine, con il 60 percento di possibilità che veniate date in sposa in tenera età, ad un uomo molto più vecchio, che vi farà schifo e che sicuramente vi picchierà ed abuserà di voi.
Dovete uscire di casa per svolgere le faccende, è una giornata incredibilmente calda, il sole spacca le pietre, ma voi il mondo lo vedete attraverso una gabbia blu.
Il tutto condito da una guerra che perdura dal 2001. 

BENVENUTI IN AFGHANISTAN


ecco come si vede il mondo attraverso il Burqua.

Ora immaginatevi in queste condizioni nel momento più importante e duro della vostra vita: state per dare alla luce vostra figlia, o figlio.
Soffrite per le doglie, siete sole, in un paese misogino dove nemmeno le condizioni ospedaliere sono le migliori. State spingendo; quando all' improvviso sentite dei colpi, ma non fate in tempo a realizzare: è tutto finito, voi siete morte ed il vostro bambino che era così vicino alla vita resterà per sempre nel buio di un proiettile.
Un gruppo di terroristi hanno attaccato il reparto di maternità, miravano alle donne, 24 persone sono morte, fra queste anche due neonati...

Durante la strage una donna è riuscita a partorire; madre e figlio stanno bene.
Ma quale vita li aspetta? Cosa diventerà lui? Cosa subirà ancora lei?

Angela De Luca.



1 commento:

  1. Purtroppomi sembra che manchi la volontà di fermare questa strage. Ti allego un articolo letto poco tempo fa, pensa ci aiuti a capire il perché dell'indifferenza: L’Afghanistan è ancora considerato il peggior posto al mondo per essere una donna. Nonostante il governo afghano e gli sforzi internazionali dei donatori dal 2001 a ragazze istruite, circa due terzi delle ragazze afgane non frequentano la scuola. L’ottantasette percento delle donne afghane sono analfabete, mentre il 70-80 percento affronta il matrimonio, molte prima dell’età di 16 anni. Un rapporto di settembre ha definito un programma da 280 milioni - il più grande budget unico che il governo degli Stati Uniti abbia mai fatto promuovere i diritti delle donne a livello globale - un flop e uno spreco di denaro dei contribuenti»

    In che modo l’accordo con i talebani può influenzare la condizione delle donne?
    «Washington è il grande protettore di questi criminali che di sicuro non hanno a cuore i diritti delle donne. Ma i talebani non sono tutti uguali, sono divisi al loro interno e c’è una parte che appoggia Isis. Tutti però hanno mani sporche di sangue e odiano le donne, spesso con il sostegno e il finanziamento di nazioni straniere. Gli stati confinanti conducono guerre per procura in Afghanistan: il Pakistan attraverso i talebani, l’Iran tramite il controllo culturale e religioso, la Cina sul piano economico, la Russia per mano di signori della guerra».

    In questo quadro come si pongono gli Stati Uniti? Donald Trump ha annunciato il ritiro delle truppe, dopo anni che se ne parla...
    «Agli Usa interessa solo mettere fine a un’operazione che non è più conveniente da tempo per motivi economici ed elettorali. Delle donne afghane, in buona sostanza, gli Stati Uniti e la Nato si sono interessati in maniera strumentale ma non hanno fortificato abbastanza la loro posizione nella società, facendole rimanere fragili. E ora queste donne, con questo accordo, sono ancora una volta alla mercé di tutti».

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