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domenica 5 gennaio 2020

Lettera aperta a Pietro Valent sindaco di San Daniele del Friuli.

#sonolavoce


Anno nuovo, solita ignoranza.
Oggi ci troviamo nelle terre del Friuli, precisamente nel Comune di San Daniele.
Paese famoso per i maiali dai quali viene prodotto il buonissimo prosciutto, mentre con altri porci non si ricava nulla, ma questa è un'altra storia.
LA VOCE  parlerà, anzi urlerà sullo squallido commento di un consigliere comunale < profilo pubblico>.
“[...]In poche parole se l’è cercata[...]” riferendosi alla violenza sessuale subita da una donna udinese a Capodanno.


Tralasciando il commento sgradevole, misogino e imbecille (il commento), pensavo fosse ormai inutile sottolineare che la colpa è SEMPRE di chi commette violenza, non della vittima; tuttavia visto la presenza di tante teste particolari, ricordiamolo, anzi, ricordiamoglielo.

 Nella fattispecie vorrei farvi soffermare e disgustarci assieme sulla pezza utilizzata a seguito dell'enunciato (ribadito con assoluta fermezza sulla pagina Facebook "Sei di San Daniele se...") 




e sulla mastodontica presa per il culo dello stesso, che ieri ha pubblicato un post nel quale esprime la SUA più profonda SOLIDARIETÀ per l’accaduto.
E fin qui voi pensereste che si è messo un po' di cenere in fronte forse ha capito lo sbaglio, ha fatto il classico messaggio d’obbligo dopo la stronzata scritta ed è finita lì. 
E invece no!!! 
Perché sotto lo stesso post di sostegno alla vittima ecco che si rivela di nuovo per la persona che è: “ma la volontà di libertà, a tutti i costi, porta spesso a seguirne le conseguenze”.





Mie care donne e ragazze, rimettiamoci ai fornelli senza uscire mai di casa, che si sa, oggi si viene stuprate per la voglia di libertà a tutti i costi, ed è pure colpa nostra.

Egregio Pietro Valent, ora parlo a Lei, già dissociatosi dalle parole del consigliere comunale.
Mi rivolgo a Lei che da SINDACO padre, da marito, da uomo sta volta non Le basta un semplice "mi dissocio", non più. Mi pronuncio a Lei da donna stufa di dover ancora lottare socialmente per i propri diritti, anche quello di fare un foto, da madre di una bambina che mi auguro vivrà in un mondo diverso, anche grazie alle Sue azioni. 

Al è lari tant cui ch’al rube, che cui ch’al ten il sac.

Angela De Luca.






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