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Audio "Lettera aperta al mio compagno ed a qualsiasi uomo"

venerdì 6 marzo 2020

OGGI CON VOI

#sonolavoce

8 marzo.
La giornata delle mimose si avvicina e sono curiosa di sapere come la passerete.

 
Personalmente non la celebro poichè ritengo sia il triste ricordo di una tragedia non solo passata, ma sotto moltissimi punti di vista, attuale.
Non voglio omaggi floreali perché le mimose non servono ad un cazzo fino a quando in tribunale chiederanno “Com’eri vestita quando ti hanno stuprata?”.
Non farò nulla di particolare, pensando a quante donne usciranno "in licenza" solo l’otto sera con le amiche...Il resto dell'anno? DEVONO stare in cucina, a casa, facendo le buone mogli e possibilmente senza stressare il marito con pretese assurde quali la libertà, ad esempio.
Non festeggio e non festeggerò fino a quando le infibulazioni, le violazioni, la sottomissione ed ogni barbarica situazione farà parte della normalità per qualcuna.

E voi? Che farete? Cosa ne pensate?


8 Marzo


Angela De Luca.


domenica 9 febbraio 2020

Anche noi. 10 febbraio, giornata del ricordo.

#sonolavoce

Norma Cossetto (1920-1943)

Norma Cossetto nacque a Visinadia (Istria) nel 1920 e morì il 4 o 5 ottobre del 1943, a soli 23 anni. 
Morì come tante e tanti italiani gettati come spazzatura in una gola profonda, LA FOIBA.
Morì dopo aver subito quello che spesso accade alle vittime di genere femminile, di tutto il mondo, di tutte le guerre, tragedie, Shoah compresa. 
Vittime spesso anche in età puerile o poco più.
Lei aveva solo 23 anni. 
Il 9 settembre del 1943 fu arrestata e condotta insieme ad altri prigionieri nell' ex caserma della Guardia di Finanza  di Parenzo. 
Pochi giorni dopo i detenuti vennero trasferiti nella scuola di Antignana. Lì Norma fu presa e separata dal gruppo, chiusa in una stanza dove le legarono mani e piedi ad un tavolo.Fu STUPRATA  ripetutamente, quel giorno e tutti i seguenti.  
Queste le parole poi riferite alla sorella Licia: "Signorina non le dico il mio nome, ma io quel pomeriggio, dalla mia casa che era vicina alla scuola, dalle imposte socchiuse, ho visto sua sorella legata ad un tavolo e delle belve abusare di lei; alla sera poi ho sentito anche i suoi  lamenti invocava la mamma e chiedeva acqua, ma non ho potuto fare niente, perché avevo paura anch'io".








Resti di persone infoibate
La notte fra il 4 ed il 5 ottobre del '43 tutti i prigionieri furono legati con fil di ferro, condotti presso Villa Surani, e scaraventati nelle foibe. I PARTIGIANI lasciarono per ultime Norma ed altre due donne, le stuprarono nuovamente prima di infoibarle.
Norma fu scagliata nel baratro carsico per ultima. 

La sorella la trovò così: mani legate dietro la schiena, golfino aperto sui seni, i vestiti tirati sopra l'addome ed un oggetto di legno appuntito conficcato nei genitali.









lunedì 27 gennaio 2020

Veronica ed Andrea una storia d'umanità fra i posti di lavoro.

#sonolavoce


(Foto di Veronica Daria Pietropaolo)
Cari lettori e care lettrici, oggi SONO LA VOCE non di un'ingiustizia, di una protesta, di una negatività, ma con mia enorme gioia SONO LA VOCE di Veronica Daria Pietropaolo, protagonista di una storia che porta ad avere ancora speranza e fiducia nella nostra problematica società.
Veronica lavora presso l'azienda  SUNCLEAR ITALIA precisamente nella filiale di Casorezzo (MI), dove insieme ad altri due colleghi si occupa di vendita diretta al cliente.
Qual è quindi il motivo che si cela dietro quest' articolo? La ragione ha  nove mesi e mezzo e si chiama Andrea...
Ma partiamo dal principio: siamo nel 2017, Veronica ha un lavoro stancante e mal pagato che non la soddisfa molto, decide quindi di sostenere un colloquio presso, appunto, la SUNCLEAR ITALIA. Arriviamo cosi al 21 gennaio 2018, assunta a tempo determinata, Veronica inizia il suo nuovo lavoro;  un cambio in positivo rispetto a quella routine che ormai non la soddisfava più.  Ogni giorno fino a giugno si reca in ufficio, si impegna dando sempre il meglio di sé,  svolge i suoi compiti talmente bene che le rinnovano il contratto per altri sei mesi.
Passa un mese, siamo a Luglio ed arriva una grande ed enorme gioia: Veronica scopre di non essere più sola, una piccola vita sta crescendo dentro di lei; una gravidanza arcobaleno dopo due bimbi persi,  che lascia però spazio alla preoccupazione, lei dopo tutto è a tempo determinato e viviamo in un Paese dove è tristemente comune leggere di donne licenziate perché future mamme oppure assunte facendo firmare loro un foglio bianco.
Dopo un'attenta riflessione sul da farsi decide di aspettare la fine del primo trimestre per comunicare al responsabile il lieto evento, sapendo che purtroppo aveva tutte le carte in regola per ricevere un calcio nel sedere e rimanere a casa a causa della gravidanza.
Arriva il giorno tanto temuto, esattamente il  17 settembre 2018; è il suo genetliaco quando decide di compiere quel passo e con l'ecografia in mano incomincia ad incamminarsi verso la porta che la separava dall' incerto, dal dubbio e dalla paura; bussa, entra, chiede di poter parlare con lui, Andrea Sironi, IL capo. La nostra Veronica fa un bel respiro ed incomincia il discorso: " Devo dirti una cosa importante che potrebbe cambiare l'opinione che hai su di me: ho fatto una visita ed ho una notizia..." lui commosso anche alla vista del piccolo foglietto in bianco e nero risponde "ho già capito, fatti abbracciare e stai tranquilla, noi teniamo alla famiglia e siamo un'azienda con dei valori".
Esce più serena dall'ufficio e nei giorni a seguire tutto prosegue per il meglio.
Ad inizio novembre arriva il boss francese, colui che sta al di sopra di tutti e la nostra gestante viene chiamata in ufficio, sul tavolo si trova due fogli identici da firmare, li guarda e li riguarda incredula e con le lacrime agli occhi, soprattutto quella scritta: contratto a tempo INDETERMINATO e come regalo per il lieto evento le viene donata una gift card da 800 euro da spendere alla Prenatal.
 Ad Aprile 2019 è nato Andrea e dopo essersi goduta la maternità al compimento del settimo mese del piccolo è rientrata al lavoro con orario ridotto per l'allattamento e l’opportunità di svolgere una mansione di maggior responsabilità.

"Loro sono fantastici si lavora si ride si scherza, io non vado al lavoro ogni mattina vado in un posto che mi sembra casa, sai è come il detto: se fai ciò che ti piace non lavorerai mai un giorno nella tua vita." e con queste parole di Veronica aggiungo i miei grazie come donna alla "SUNCLEAR ITALIA" ed in particolare ad Andrea Sironi, grazie per non essersene lavato le mani, grazie per aver tutelato uno dei momenti più magici di una donna, grazie per aver dato ad Andrea un futuro più sereno. In questo mondo buio Lei è stata una forte luce.


Angela De Luca.



















domenica 5 gennaio 2020

Lettera aperta a Pietro Valent sindaco di San Daniele del Friuli.

#sonolavoce


Anno nuovo, solita ignoranza.
Oggi ci troviamo nelle terre del Friuli, precisamente nel Comune di San Daniele.
Paese famoso per i maiali dai quali viene prodotto il buonissimo prosciutto, mentre con altri porci non si ricava nulla, ma questa è un'altra storia.
LA VOCE  parlerà, anzi urlerà sullo squallido commento di un consigliere comunale < profilo pubblico>.
“[...]In poche parole se l’è cercata[...]” riferendosi alla violenza sessuale subita da una donna udinese a Capodanno.


Tralasciando il commento sgradevole, misogino e imbecille (il commento), pensavo fosse ormai inutile sottolineare che la colpa è SEMPRE di chi commette violenza, non della vittima; tuttavia visto la presenza di tante teste particolari, ricordiamolo, anzi, ricordiamoglielo.

 Nella fattispecie vorrei farvi soffermare e disgustarci assieme sulla pezza utilizzata a seguito dell'enunciato (ribadito con assoluta fermezza sulla pagina Facebook "Sei di San Daniele se...") 




e sulla mastodontica presa per il culo dello stesso, che ieri ha pubblicato un post nel quale esprime la SUA più profonda SOLIDARIETÀ per l’accaduto.
E fin qui voi pensereste che si è messo un po' di cenere in fronte forse ha capito lo sbaglio, ha fatto il classico messaggio d’obbligo dopo la stronzata scritta ed è finita lì. 
E invece no!!! 
Perché sotto lo stesso post di sostegno alla vittima ecco che si rivela di nuovo per la persona che è: “ma la volontà di libertà, a tutti i costi, porta spesso a seguirne le conseguenze”.





Mie care donne e ragazze, rimettiamoci ai fornelli senza uscire mai di casa, che si sa, oggi si viene stuprate per la voglia di libertà a tutti i costi, ed è pure colpa nostra.

Egregio Pietro Valent, ora parlo a Lei, già dissociatosi dalle parole del consigliere comunale.
Mi rivolgo a Lei che da SINDACO padre, da marito, da uomo sta volta non Le basta un semplice "mi dissocio", non più. Mi pronuncio a Lei da donna stufa di dover ancora lottare socialmente per i propri diritti, anche quello di fare un foto, da madre di una bambina che mi auguro vivrà in un mondo diverso, anche grazie alle Sue azioni. 

Al è lari tant cui ch’al rube, che cui ch’al ten il sac.

Angela De Luca.






martedì 10 dicembre 2019

OGGI CON VOI

#sonolavoce





Buongiorno cari lettori e care lettrici.
Eccoci giunti al secondo numero della mia rubrica "OGGI CON VOI". Il tema odierno è:


Parità ed/o uguaglianza tra uomo e donna?
Vi espongo la mia tesi: come ben sapete tramite i miei articoli sono un' accanita sostenitrice della parità fra i sessi. (In teoria dovremmo esserlo tutti; anzi in realtà è ancora triste nel 2019 dover soffermarsi a specificare le suddette affermazioni).
La costituzione italiana infatti mette questo principio fra quelli fondamentali: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [...]E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".
Certo tutto questo seppur scritto su carta a livello sociale non è applicabile, ci troviamo ancora in una nazione con forte acredine maschilista dove in un abbondante numero di casi si ha ancora la visione di donna=oggetto sessuale, ma questo è un discorso che non voglio approfondire in quanto la domanda del titolo è diversa.
Partendo dunque dal presupposto che siamo ancora in lotta per la parità, il termine uguaglianza ci viene davvero in soccorso?
Personalmente quando sento questa parola storco un po' il naso. Fra maschio e femmina esiste una diversità che fa si che le une si distinguano dagli altri.
Siamo completamente differenti dal punto di vista biologico e psicologico, io non mi identifico e non voglio identificarmi nel mio compagno, siamo due nature opposte e per questo apprezziamo molto le nostre caratteristiche di genere.
In modo particolare in questo momento bellissimo della nostra vita in cui porto in grembo una splendida creatura io ho bisogno di lui della sua forza della sua virilità di lasciarmi andare e magari anche sentirmi protetta, di poter pensare solo a me ed al cuoricino che mi batte nel ventre di seguire la mia naturale biologia che in questo periodo è cambiata ed è più lenta. Ho bisogno di sentirmi donna con un uomo vicino.
Adoro la nostra complementarietà, ma non saremo mai uguali.



E voi cosa ne pensate?
Fatemelo sapere nei commenti!

















Angela De Luca.

giovedì 31 ottobre 2019

A Zeus, che si sarebbe meritato il lieto fine.

#sonolavoce



Chissà a cosa pensavi in quel momento, a quando dei balordi hanno strappato con forza la tua mamma dall'auto e l'hanno rubata con te dentro, probabilmente non capivi ancora cosa stava accadendo.
Mi chiedo se avevi paura, quando diventato un impiccio, ti hanno abbandonato in mezzo alla campagna senza darti qualche possibilità in più di sopravvivere, invece magari di lasciarti legato vicino a qualche negozio; magari in un angolino con il tuo trasportino ben visibile agli occhi dei passanti.
Qual era l'odore di casa che cercavi? Di cosa sapeva il luogo a cui appartenevi?
Sai Zeus, mentre guardo negli occhi il mio cane, che tanto ti assomiglia: macchiette su musetto e zampe, un bel manto più scuro del tuo, penso al dolore inimmaginabile che sta provando ora chi ti vuole bene e tanto ti ha amato.
Sono sicura, però, che la forza di correre e combattere lo spaventoso dramma in cui ti sei trovato te l'ha data proprio la tua famiglia, e sono convinta che quando il treno ti ha investito sei morto in pace, con loro negli occhi e nel cuore.
Buon ponte cucciolo.
                                                                                         
  Qui potete trovare La storia di Zeus












Angela De Luca.





I diritti d'immagine appartengono ai rispettivi proprietari




martedì 22 ottobre 2019

PER OGNI DONNA STUPRATA E OFFESA SIAMO TUTTE PARTE LESA!

#sonolavoce





Posillipo: giornata di sole, mare e divertimento. 
Una giornata estiva normale, come tante: quattro ragazzi ed una ragazza, (amica di uno di loro) si recano a Marechiaro, una piccola borgata marina, per divertirsi e passare del tempo all'aperto.
Ad un certo punto il conoscente della ragazza si allontana, ma rimane comunque un momento normalissimo, si parla, si ride e si stupra.
Si stupra in branco quella ragazzina, rimasta sola, tremante in balia di sconosciuti, ma lei non si arrende alla paura, alla forza dei tre, si divincola, combatte, lotta, ma loro, lui, non molla. L'ha presa, è sua e spinge dentro, con inaudita violenza recandole abrasioni interne, graffi sul volto ed escoriazioni su tutto il corpo causati dallo schiacciamento contro gli scogli, perché che diamine, una ragazza che viene stuprata, viscidamente palpeggiata, mercificata, dovrebbe rimanere ferma. Tanto cosa sarà mai uno stupro?






Invece non si è calmata ed ha avuto bisogno delle cure del pronto soccorso, dove infermieri e medici l'hanno accolta ed accudita, rilasciandole il verbale dove si confermava l'abuso avvenuto. 
Torna a casa, probabilmente piangendo, urlando, disperandosi, ma non si ferma, lei ha il diritto alla giustizia ed i giudici hanno il dovere di dargliela. 
Il giorno dopo raccoglie i pezzi di se stessa ed inizia a ricercare il branco su Facebook, li trova tutti. Nonostante le minacce subite da questi ultimi, racconta tutto alla mamma e si reca a fare denuncia.
Inizia il processo.
Ai mostri viene assegnata una modalità di punizione alquanto patetica; la così detta: "messa alla prova". (Un istituto che consente di cancellare ogni traccia del reato commesso in cambio di una sorta di buona condotta rigorosamente a piede libero.
Alle fecce vengono quindi affidate attività di volontariato e lavoro. 
Voi penserete in qualche centro anti-violenza o qualcosa di inerente al crimine da loro commesso, ma signori miei siamo pur sempre in Italia, al branco viene invece insegnata l'arte della pizza, attività svolta da loro per tre volte a settimana.
Passa un anno e mezzo dalla prima udienza, inizia un nuovo dibattimento: l'ultimo.
Il Tribunale dei Minori, valutata la capacità lavorativa dei tre pizzaioli, ha cancellato agli atti la violenza sessuale subita dalla minorenne, eliminando il caso anche dagli archivi dei carichi pendenti di due dei tre imputati, tanto da restituire agli autori dello stupro uno status penale immacolato.
Caro magistrato, lo stupro non è più un reato contro la morale pubblica, ma contro la persona da qualche decennio. Nel 2019 non bastano margherite e capricciose, né per riabilitare i rei, né per rendere giustizia alla vittima.  

Anche se forse le vittime siete proprio voi, vittime di una disabilità mentale e di animo infimo, vittime di sporcare questo mondo, rendendolo un posto peggiore, tanto il branco quanto il giudice. Siete vittime di un destino che con voi è stato ancora meno clemente. Il male torna sempre indietro e per voi non è finita.


  
















Angela De Luca


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